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martedì 18 settembre 2007

Il diavolo a quattro (corde) - Niccolò Paganini


"Ogni leggenda su Paganini, anche quando non vera, è comunque fondata".
Nato a Genova nel 1782, a nove anni già dava il suo primo concerto.
I suoi concerti furono particolari da subito: suonava quasi sempre melodie di sua invenzione (quelle d’altri le storpiava, v’improvvisava sopra come un jazzista) e ogni volta giocava col pubblico, l’ipnotizzava, imitava col violino il verso degli animali e produceva suoni incredibili. Eravamo solo all' inizio del 1800.
La gente impazziva. Capitava che l’orchestra, per applaudirlo, smettesse di suonare.

Era genio, era follia, era Rock. Nessuno, fino alla musica leggera, avrà successo come lui.
Ebbe tante, tantissime amanti. E si pensi che Niccolò Paganini era brutto, magrissimo, col viso incavato, il naso lungo e affilato. Era scontroso, fumava oppio, ebbe donne anche minorenni. Lo videro addirittura mentre suonava sulle lapidi dei cimiteri e così pure, negli ospedali, a spiare le agonie dei malati e dei colerosi.

Era solito suonare con accordature note solo a lui: nessuno sarebbe riuscito a suonare il suo strumento. Arrivò a strappare tre delle quattro corde del suo violino per comporre su quella restante, il sol, la famosa Sonata Napoleone (di cui era divenuto parente).
La sua fama alimentò leggende ovunque.

Un autorevole critico viennese in un suo concerto a Palermo scrisse d’aver visto il demonio guidargli l’archetto. Si diceva avesse stretto un patto col diavolo, che gli aveva insegnato personalmente i più reconditi segreti dell'arte di suonare il violino. Peggio ancora le stesse corde del suo violino si riteneva fossero fatte con le interiora di una sua amante da lui uccisa.

1 commento:

Alberto ha detto...

jim morrison e kurt cobain sono venuti due secoli dopo...