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giovedì 27 settembre 2007

Re Mida non è una leggenda

Molto sottile a volte è il filo che intercorre tra fantasia e scienza: la fantasia inventa, la scienza talvolta, col passare del tempo, realizza. Così, quella che pare una favola per addormentare i piccoli diventa argomento di studio e dibattito dei più grandi luminari del mondo. E' il caso, questo, di Glenn "Re Mida" Seaborg, uno dei più grandi chimici del secolo passato, scopritore di numerosi elementi in natura (di cui il "seaborgio" che da lui prende il nome), e premio nobel nel 1951.

Gli elementi in natura differiscono tra loro per il numero di protoni (la carica positiva) che posseggono nel singolo atomo. Si consideri che chimicamente è impossibile alterare tale numero. Ma non fisicamente. Investendo un atomo con un' alta carica di energia (alta eh!), questo può essere costretto a rilasciare un proprio protone.
Glenn Seaborg, nel 1980, ottenne il seguente risultato: prelevò 4 protoni da un atomo di Bismuto (che ne ha 83). Ora, si dà il caso che l' Oro ne abbia 79. Risultato, un atomo di oro.

Ora, vabbè che l' oro te lo comprano anche a 15€ il grammo, ma per un atomo ti pagano ben poco. Seaborg ne ottenne migliaia, ma sempre troppo pochi per guadagnare qualcosa di concreto. D' altra parte troppo dispendiosa fu l' energia usata per la conversione del Bismuto, ma non è detto che il progredire tecnologico non riesca a superare questo scoglio.
Glenn Seaborg moriva 10 anni fa all' età di 86 anni.

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