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mercoledì 10 ottobre 2007

La morte fai da te

Per ovvie ragioni nessun genere di arma può entrare in possesso dei detenuti di un carcere. Ciò non implica però che spesso e volentieri per sopravvivere in un ambiente del genere bisogna esserne equipaggiati. E' tristemente così che spesso i prigionieri ricorrono al fai da te per regolare i loro conti. Ecco le più letali tra la armi fatte con quello che capita.

  • Righello da falegnameria affilato.


  • Scheggia di plexiglas, avvolta da nastro isolante.


  • Pettine con tre lame da barba tra i suoi denti, tenute strette con laccio da scarpa.


  • Leva per le vecchie macchine da scrivere, che serviva a tornare a capo (il moderno tasto "Enter" del pc, per capirsi).


  • Ricostruzione del pugno di ferro con guanti da lavoro inseriti dentro guanti da giardiniere. Tra i due sono interposti in cima alle dita quattro chiodi da rivestimento a tre punte.


  • Lame da barba inserite in un corpo di legno e tenute salde da nastro rubylith. Manico avvolto con scotch-carta.


  • Cucchiaio in acciaio inossidabile, con impugnatura avvolta da filo da cucina.

3 commenti:

Paul The Wine Guy ha detto...

Fa molto Prison Break, cercando di non pensare che queste robe magari hanno ferito o ammazzato qualcuno.

Ma la fonte dove hai preso le foto? Si può conoscere?

Anonimo ha detto...

Scusate vedevo il cucchiaio definito in acciaio, io lavoro da 15 anni nelle prigioni faccio il poliziotto penitenziario e vi dico che sono reperti vecchi poichè le posate in uso alla popolazione detenuta non sono di alcun metallo ma di simil plastica più reistente di quella di quella usata per le monouso. solo per precisazione.

Alberto ha detto...

è ovvio che molti trovano il modo di farsele passare sperando che un piccolo cucchiaio passi inosservato no?