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lunedì 23 luglio 2007

E quindi Jim Morrison è ancora vivo...

Blues dell’elettricista: «Il cazzo inteso & proteso / come spinotto elettrico, / la fica quale generosa / presa di corrente: / è la concezione magnetica / del sesso a incastro / assai diffusa in Occidente. / Ciò attribuisce ai corpi / la dimensione meccanica / degli elettrodomestici. / E spiega il cortocircuito / di scintille tra i sessi, / la frequente bassa tensione / degli accoppiamenti, / e i blackout coniugali / per mancanza di energia».

Perdonate il gergo ma non sto delirando. Questi sono alcuni dei versi più recenti di un poeta morto: Jim Morrison, "ufficialmente deceduto" nella vasca da bagno della sua casa a Parigi il 3 luglio 1971, in seguito ad un' overdose in circostanze tutt' ora poco chiare.
Si, perchè un autorevole scrittore francese, Jacques Rochard, dal 1986 afferma di incontrarsi periodicamente col "Re Lucertola" e di ricevere sue lettere per posta contenenti composizioni poetiche, che lo stesso Rochard ha provveduto a pubblicare in vari libri di notevole successo, quantomeno per lo scompiglio che gettano intorno alla vicenda. Non ho resistito ad acquistare l' ultimo volume, intitolato "Poesie apocrife" (in cui vi è raccolto il Blues dell' elettricista sopra riportato), e la cosa più sorprendente pare essere l' arroganza dell' autore con cui proclama, nella prefazione, la veridicità della sua teoria e delle sue affermazioni riguardo gli incontri col non-morto. I fans si sono scissi a proposito.
Non mi dilungo poi a parlare delle poesie contenute, che peraltro non mi compete, anche se qualcuna di esse sembra piuttosto interessante.
Certo, sarebbe veramente affascinante immaginare la storia di una delle icone del ventesimo secolo che finge la morte per ritirarsi a vita tranquilla, ma inutile negare che la cosa non sta in piedi e puzza tantissimo di marketing...

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