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venerdì 14 settembre 2007

La legge di Murphy

..."Che cacchio vuol dire?"


Tradotta in italiano, la formula significa: "per quanto sia improbabile che si verifichi un certo evento, ad esempio negativo, dato un numero sufficiente di occasioni questo finirà per verificarsi".
Ovvero "Se qualcosa può andare storto, allora lo farà".

In queste concise e lapidarie parole si racchiude la Legge di Murphy, il fortunatissimo assioma attribuito all' ingegnere Edward Murphy Jr., il quale nel 1949 testava la resistenza del corpo umano all' accelerazione. Montando un manichino su una rotaia, e posizionando nelle varie parti di esso dei razzi, il fantoccio veniva fatto schizzare a grandi velocità.
In uno degli esperimenti, accortosi che dei 16 razzi sul manichino, tutti erano stati montati per sbaglio al contrario, emise la storica sentenza: "
se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora catastrofe sarà".


E' ovvio che questa legge non ha un solido riferimento scientifico, ma assumendola per buona si perviene a qualcosa di tanto paradossale quanto interessante:
A quanti di voi è caduta, a colazione o in altre occasioni, nel pavimento una fetta biscottata imburrata? A volte capita. E la fetta, da che parte è caduta? Dalla parte della marmellata, ovviamente; e imbrattando il pavimento. Difatti per la legge di Murphy una fetta biscottata cade sempre dalla parte della marmellata.

Molti di voi sapranno che un gatto, se lasciato cadere, atterra sempre sulle sue zampe (se non ci credete prendete quello che avete in casa e lanciatelo. Non vi preoccupate, si riprende e casca in piedi).

Date per assolute le ipotesi sopra descritte, si perviene alla tesi del "paradosso del gatto imburrato". Ovvero se si lega una fetta imburrata nel dorso del gatto e questo lo si lascia cadere a terra, da una parte il gatto dovrebbe (per ipotesi) cadere sulle zampe, dall' altra la fetta cadere dalla parte del burro. Non potendo matematicamente nessuna delle due prevalere sull' altra, si creerà quindi un moto perpetuo in cui sia il gatto sia la fetta biscottata continueranno a ruotare all'infinito.

Ovvio che tutto ciò è assurdo, ma fa riflettere su come le scienze fisiche esaminano la realtà che ci circonda.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

In questo caso il paradosso del gatto imburrato, è solo teorico, in quanto il gatto, dalla formulazione, ha la precedenza sulla fetta imburrata. Per tradurla in formula questa predecenza è necessario dare pesi diversi ai due eventi.

Anonimo ha detto...

sarebbe l'eccezione che conferma la regola! :)

theblind

Riccardo ha detto...

Per non sbagliare, domattina nel latte ci inzuppo un gatto! :)