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mercoledì 29 agosto 2007

I Beatles, drogati (e fumati) fino al midollo


"Dio non è una pasticca. Ma l' LSD spiega il mistero della vita. E' un' esperienza religiosa"
Queste le parole con cui John Lennon nel 1964 iniziava la sua confessione riguardo i Beatles e le droghe.
Furono definiti dai media come "i capi missionari della società dell' acido" (1969) nonchè come i "più grandi profeti della cultura delle super droghe (1976). Il loro album di maggior successo, "Sgt. Peppers Lonely Hearts Club" (1967), veniva etichettato come l' araldo della rivoluzione americana delle droghe.

Il loro primo approccio con la droga, quando ancora non erano sulla cresta dell' onda (per non dire del mondo), fu impasticcarsi di pastiglie dimagranti prima dei lunghi concerti, per rimanere pimpanti. Anche troppo, dato che durante una delle prime esibizioni, l' abuso di queste ebbe l' effetto su Lennon di fargli prendere a calci in pieno volto un fan che aveva la sola colpa di trovarsi lì ad ascoltarli. "Coi Beatles fumiamo marijuana per colazione, e sapessi che spasso quando ci guardiamo gli occhi che diventano lucidi" proseguiva.
I Fab Four ammisero l' implicazione di droghe nelle canzoni “Strawberry Fields Forever”, “Day Tripper”, “Yellow Submarine”, “Help”, “Cold Turkey”, “Glass Onion”, “I Am the Walrus”, “Penny Lane”, e la mitica "Lucy in the Sky with Diamonds", acrostico le cui iniziali stanno per LSD.

Nel 1968 John e Yoko Ono venivano arrestati per detenzione di marijuana, il che costò loro la cittadinanza statunitense. L' anno dopo George Harrison e la moglie Patti furono colti in flagrante grazie all' olfatto dei cani poliziotto con ben 120 spinelli di marijuana in casa. Si dichiararono colpevoli. Nel 1972 Paul McCartney e sua moglie Linda venivano beccati a spacciare marijuana in Svezia. Non bastasse, nel 1974 sempre Paul veniva beccato a coltivarla nella sua fattoria in Scozia. L' indomito Paul nel 1980 veniva ancora arrestato all' aeroporto di Tokyo mentre cercava di far passare inosservati i 250 grammi di maria nascosti dentro la sua valigia. Dopo 9 giorni di detenzione fu espulso dal Giappone. Incorreggibile, solo pochi giorni dopo tornava in galera per importazione sempre di marijuana all' aeroporto di Heathrow, Regno Unito.

1 commento:

Alberto ha detto...

piace il fotomontaggio di paul? lol